Fidelizzare i clienti: come far crescere davvero il tuo business

Fidelizzare i clienti: come far crescere davvero il tuo business

Puoi ascoltare la puntata completa del podcast su tutte le piattaforme di podcasting o cliccando qui.

Cosa serve per far davvero crescere il tuo business?

Cos’è che fa crescere davvero un business? Avere sempre nuovi clienti? Non proprio. La vera crescita si vede quando hai clienti fedeli che continuano a comprare e che non vedono l’ora di acquistare ogni nuova offerta. Clienti così fidelizzati diventano ambasciatori del tuo brand, persone che parlano di te e portano altri potenziali clienti verso i tuoi servizi.

Rendere i clienti fedeli non è un’utopia né una strategia riservata ai grandi brand. Vediamo come fidelizzare i clienti in modo che continuino a scegliere te e i tuoi servizi.

Perché è importante fidelizzare i clienti e non solo trovarne di nuovi?

Capisco l’ossessione di cercare nuovi clienti, ma stai lavorando su chi hai già? È normale pensare che ogni nuovo cliente rappresenti un guadagno immediato, ma fidelizzare un cliente ti porterà benefici a lungo termine e un aumento più stabile delle vendite. L’acquisizione clienti, infatti, ha un costo ben più alto rispetto alla fidelizzazione. E se vendi servizi e consulenze come libera professionista, considera anche il tempo che spendi in call conoscitive e strategie di vendita: tutto tempo che può essere risparmiato con un cliente fidelizzato.

Quando un cliente ricompra, quel “costo di acquisizione” non lo hai più, perché il cliente già ti conosce e si fida di te.

L’ecosistema di servizi: strutturare l’offerta per far ricomprare i clienti

Una delle strategie di vendita fondamentali per libere professioniste è avere un ecosistema di servizi. Per esempio, il mio mentoring di gruppo per libere professioniste che vogliono fatturare tra i 3 e i 5000€/mese, AUDE, è il servizio di punta, ma ho anche prodotti digitali e masterclass che aiutano le clienti ad approcciarsi a me prima di fare un investimento più alto. L’ecosistema di servizi permette di guidare il cliente verso il servizio di punta e, a lungo andare, aumenta la probabilità di farlo ricomprare.

Se hai un solo servizio, è più difficile creare un flusso costante di riacquisti, mentre con una gamma di offerte puoi attrarre clienti con servizi più piccoli e poi portarli a investire in quelli più avanzati.

Risultati e soddisfazione del cliente: la chiave per far sì che il cliente ricompri

Puoi avere il servizio migliore del mondo, ma se il cliente non vede risultati, difficilmente tornerà. È fondamentale che chiunque acquisti da te senta di aver ottenuto un beneficio reale, anche se non è esattamente quello che si aspettava. Non promettere mai più di quello che puoi dare, e lavora sempre per migliorare i tuoi risultati: questo è uno degli aspetti più importanti per la fidelizzazione.

Creare una relazione cliente-professionista solida

Un altro punto essenziale è la relazione che costruisci con i clienti. Trattare i clienti come persone e non solo come una transazione fa un’enorme differenza, soprattutto quando i servizi che offri richiedono una collaborazione fianco a fianco. Creare una relazione cliente-professionista solida non significa essere l’amica del cuore del cliente, ma piuttosto fargli sentire che ci sei davvero, che c’è un legame di stima e rispetto. Questo rafforza la fiducia e rende più probabile che il cliente torni a comprare.

Analizza i tuoi dati: nuovi clienti vs clienti fidelizzati

Riassumendo, è importante fermarsi e analizzare i propri dati: quante vendite vengono dai nuovi clienti e quante dai clienti fidelizzati? Lavora per incrementare il tasso di riacquisto, puntando sulla qualità del servizio, sui risultati che offri, su un ecosistema di servizi che permetta al cliente di continuare con te e su una relazione autentica e rispettosa.

Quindi, come sei messa? Stai coltivando i clienti che hai già o sei sempre alla ricerca di nuove persone?

Puoi approfondire il discorso nella puntata del podcast “Rendere i tuoi clienti clienti fedeli“.


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Non è normale

Non è normale

Creare contenuti sui social da più di sei mesi, un anno, due anni e non vedere nessun risultato non è normale.

Sei una libera professionista e il tuo obiettivo è vendere di più con i social

Se hai deciso di utilizzare i social per comunicare, farti conoscere, far conoscere i tuoi servizi allora il tuo obiettivo deve essere solo uno: vendere.

Tutte le azioni di comunicazione che fai, dal creare i post su Instagram, a i video su TikTok, la newsletter, il blog ecc, dove portarti clienti e vendite. Se così non è stai investendo il tuo tempo, che è letteralmente denaro, nel modo sbagliato.

E io lo so che la tua mancanza di costanza sui social non è data da chissà quale trucco che non conosci. Semplicemente è umano: quale essere umano continuerebbe con entusiasmo a fare una certa azione se quell’azione non porta risultati?

Quando ho iniziato come social media manager

Quando ho iniziato la mia carriera da social media manager ormai 8 anni fa, avevo aperto qualsiasi social o spazio virtuale. Però non li usavo, pubblicavo pochissimo. 

Nel 2020 mi sono detta basta. Volevo cambiare le cose, volevo finalmente farmi conoscere, volevo costruire una presenza online che mi potesse portare più clienti, più vendite e più soldi.

Così ho iniziato a pubblicare soprattutto su Instagram. Mi sembrava però di parlare da sola, attiravo solo colleghi e di richieste di informazioni sui miei servizi nemmeno l’ombra.

Poi però ad un certo punto le cose sono cambiate: ho iniziato a ricevere più interazioni, più potenziali clienti sul profilo, più richieste di informazioni per arrivare ad avere call conoscitive tutte le settimane e di vendere servizi e consulenze in maniera costante.

Ci sono stati alcuni cambiamenti che mi hanno portata fino qui. E questi cambiamenti te li racconto nella nuova puntata del podcast “Non è normale” che puoi ascoltare su Spotify e su tutte le app di podcasting.

Differenziarsi online: come farlo?

Differenziarsi online: come farlo?

Essere online come libera professionista non è più un’opzione. I tuoi potenziali clienti sono quotidianamente sui social e lì devi esserci anche tu per parlare con loro, mostrare il tuo lavoro e vendere.

Essere brava in quello che fai non basta più per vendere. Conosco professionisti meravigliosi che fanno fatica a trovare clienti e vendere i propri servizi e non per mancanza di competenze, anzi. E la cosa che le mie clienti libere professioniste trovano più difficile da fare è proprio mostrarsi, raccontarsi e farlo in modo genuino.

Ogni essere umano è diverso, ha il suo carattere, i suoi modi, i suoi valori… Eppure ti ostini a voler mettere un muro, una maschera e recitare la tua parte da professionista seria e “scientifica”, quasi asettica. O peggio, ti sforzi di fare come fanno tutti i colleghi che segui online perché va di moda, perché se lui ce la fa allora è quello il modo giusto.

Quello che ti differenzia dalla concorrenza, sei tu. Nessun metodo incredibile sarà più efficace del tuo modo di fare le cose, dell’essere semplicemente te.

Nella puntata del podcast dal titolo Differenziarsi online: come farlo, ho affrontato l’argomento su come mostrarsi, raccontarsi senza perdersi e senza cadere nella sindrome dell’influencer. Perché no, per vendere non serve fare della tua vita un Grande Fratello.

Sito e blog: ha ancora senso averli?

Sito e blog: ha ancora senso averli?

Oggi sembra che la nostra unica preoccupazione sia trovare la migliore strategia per i nostri canali social e per la maggior parte il tutto si limita a Instagram. Vogliamo aumentare le visualizzazioni delle stories, vogliamo più like ai post, vogliamo aumentare i follower… Tutto bellissimo, non sempre utile, ma alla fine siamo sempre lì: sui social.

I social non sono casa nostra e non possono esserlo. Non abbiamo il controllo su quello che succede, le regole non sono le nostre e c’è sempre qualcuno che supervisione se non ci stiamo muovendo in maniera non consolna (per loro). Per questo motivo non possiamo investire tutta la nostra energia (e deenaro) solo sui social e ancora peggio su un solo canale.

E se domani ti chiudessero l’account? Che faresti?

Del fatto che non tutto può girare intorno a Instagram ne ho parlato nella sesta puntata del podcast (Non tutto si esaurisce a Instagram). C’è bisogno di un canale proprietario, un luogo fuori dai social come sito, blog o newsletter.

Nella mia visione sito e blog rimangono punti fermi di qualsiasi professionista che voglia crescere grazie al digitale.

E quindi nella puntata 23 del podcast affronteremo questo discorso: ha ancora senso avere un sito e un blog?

Lamentarti non serve

Lamentarti non serve

Pubblicare tutti i giorni e rimanere al passo con i social non è semplice. Lo so benissimo. Ci sono dei giorni in cui non ne ho voglia e dei periodi che ritagliare un po’ di tempo sembra impossibile.

E quando a tutto questo ci aggiungiamo il nessun risultato visti gli sporzi fatti… beh, trovare la forza di andare avanti non è semplice.

Ma c’è qualcosa che non devi mai fare: lamentarti pubblicamente. Nell’ultimo periodo su TikTok ho notato questa tendenza delle piccole attività di pubblicare video in cui si lamentano delle mancate vendite e del fatto che i consumatori preferiscono i brand X, Y e Z piuttosto che le piccole realtà artigianali o comunque piccole realtà.

Puntare il dito contro il cliente è la coa peggiore che puoi fare. Non è colpa sua se tu non riesci a vendere, come non è colpa dell’algoritmo di Instagram se i tuoi post non se li fila nessuno.

Devi essere responsabile di ciò che fai e dei risultati che porti a casa.

Di questo ho parlato nella puntata del podcast dal titolo Lamentarti non serve che puoi ascoltare qui.

Vendi senza vendere

Vendi senza vendere

Vendere non è sporco e sbagliato. Vendere ci permette di raggiungere i nostri obiettivi non solo professionali ma anche personali. Ci permette di avere la vita che vogliamo (il che non significa per forza piena di lusso e sfarzo), di dare quello che desideriamo alle persone della nostra vita e di vivere serenamente.

Questo per me significa vendere, guadagnare e vedere i bonifici sul mio conto corrente.

E non è sbagliato desiderare una vita migliore, voler dare tutto ai nostri figli, poterci comprare quello che desideriamo o poter anche solo “semplicemente” andare a dormire tranquille senza preoccuparci dei conti da pagare.

Per questo motivo non devi avere paura di mostrare il tuo prodotto, di offrirlo alle persone e di dire “ehi, io posso aiutarti a risolvere il problema X, compra”. Sta a te far scattare il desiderio di acquisto e portarle verso l’acquisto. E no, non puoi semplicemente aspettare che per chissà quale grazia divina le persone inizino a comprare da te.

Di questo falso mito del “vendi senza vendere” ne ho parlato nella puntata del podcast che puoi recuperare qui.