Le piattaforme si evolvono per diventare sempre più intuitive e di facile utilizzo per chi non è esperto del settore. Si parte da Canva che ormai è davvero alla portata di tutti e che permette anche a chi non ha idea di cosa siano Photoshop, InDesign e Illustrator di creare immagini per i social, locandine e biglietti da visita, passando per i siti come Wix che aiutano nella creazione di siti web per arrivare a Facebook che tramite il Creator Studio, l’integratore del Pixel e i sempre nuovi aggiornamenti del pannello del Business Manager. Questi sono tutti siti e strumenti che permettono a chiunque di barcamenarsi nel mondo del web, della grafica e del social media marketing.
Chiunque può diventare social media manager
Classiche ormai sono le scene dove il “cugino” di turno bravo con il computer viene incaricato di portare avanti pagine social o di creare siti web. I risultati poi sono chiaramente discutibili e il risparmio economico nel dare il lavoro a qualcuno che lo fa gratis, o quasi, non copre il costo di chiedere l’aiuto di un professionista per rimediare agli errori. Immaginiamo il caso in cui l’azienda in questione è un ristorante. Sulla sua pagina Facebook viene pubblicata una fotografia di un taglio di carne per annunciare un nuovo piatto e sotto quel post iniziano ad arrivare commenti negativi da parte di persone vegetariane, vegano o comunque sensibili all’argomento. Un professionista sa esattamente come gestire il momento di crisi cercando di renderlo, per quanto possibile, un punto a favore dell’azienda. Una persona che pubblica tanto per fare, potrebbe non sapere cosa fare in questa situazione finendo per cancellare i commenti o ignorando le persone che scrivono. L’effetto sarebbe un boomerang e potrebbe portare a un impatto negativo online ma anche offline per il malcapitato ristorante.
Con le nuove piattaforme sempre più user friendly ci troviamo davanti alla fine della carriera dei social media manager? No. Riuscire in autonomia a creare, pubblicare o programmare un post non significa per forza essere in grado di fare tutto quello che c’è dietro. Il lavoro del social media manager non è solo quello di pubblicare qualcosa su Facebook o Instagram. Dietro ogni post c’è una strategia, un testo con un tono specifico, un target da colpire, degli obiettivi da portare a casa, senza contare poi tutta la fase di analisi dei dati e dei risultati e la revisione della strategia.
Certo, per chi ha pochissimo budget a disposizione e non si può permettere un professionista che si dedichi sono a lui e alla sua attività queste piattaforme aiutano e non poco. Permettono a tutti, con un minimo di informazione e voglia di sperimentare, di arrivare a vedere qualche risultato. Diverso è il discorso quando si vuole che questi canali diventino una vera e propria fonte di crescita e guadagno per il nostro business.
Siamo tutti professionisti?
No. I professionisti sono persone che si sono formate, hanno studiato, hanno esperienza e si fanno pagare per mettere in pratica le proprie conoscenze e metterle a disposizione del cliente. A nessuno verrebbe in mente di dirsi professionista parrucchiere perché si fa la tinta a casa. Ogni professione ha anni di studio alle spalle, e anche se gli strumenti diventano di più facile utilizzo, non significa che chiunque può sostituirsi a chi quel lavoro lo fa tutti i giorni e investe sulla propria crescita professionale.
Sperimenta, leggi, informati e sfrutta i siti che ti permettono di iniziare a lavorare sulla tua comunicazione online. Se non puoi (o non vuoi) affidarti ad un social media manager investi nella tua formazione in modo da poter rendere i tuoi canali utili al tuo business, non solo una vetrina dalla filosofia “ma sì, metto su qualcosa giusto perché su Internet ci devo essere”. Se, invece, vuoi un preventivo per la tua attività puoi contattarmi oppure leggere il mio articolo quanto costa un social media manager per farti un’idea di quello che può chiedere un professionista per la tua comunicazione social.
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